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mercoledì 22 aprile 2009

MARIJA, VLASIC E I FALSI MESSAGGI

MARIJA, VLASIC E I FALSI MESSAGGI (in appendice: "Questione Vlašić: risposta a padre Livio Fanzaga")

Marija Pavlović, ventiduenne, e padre Tomislav Vlašić , all'epoca dei fatti raccontati in questa pagina


Non è un’illazione né, tanto meno, un’insinuazione, bensì un dato di fatto: una delle veggenti di Medjugorje, Marija Pavlović, ha una volta ammesso, per iscritto e nei termini che ora vedremo, di aver lasciato che il suo direttore spirituale attribuisse alla Madonna dei falsi messaggi, ricevuti proprio tramite lei.

Per raccontare compiutamente questa vicenda è necessario premettere che ai sei veggenti “di prima generazione” si era aggiunta, nel dicembre 1982, Jelena Vasilj, di 10 anni, che asseriva di avere delle locuzioni interiori, delle "comunicazioni", da parte della Madonna e, più raramente, delle vere e proprie apparizioni.

Un altro personaggio che deve essere ora introdotto è, appunto, colui che fu il primo direttore spirituale dei veggenti, il francescano Tomislav Vlašić.

Ecco ciò che accadde: il 25 marzo 1988 Vlašić scrisse una lunga lettera aperta con cui rendeva nota la fondazione di una nuova comunità religiosa da lui diretta e, a suo dire, richiesta espressamente dalla Madonna [Cfr. Ogledalo Pravde. Biskupski ordinarijat u Mostaru o navodnim ukazanjima i porukama u Međugorju (La Curia diocesana di Mostar sulle presunte apparizioni e messaggi di Medjugorje), Mostar, 2001, pp.28-29]

Tale lettera, il mese successivo, fu pubblicata a Milano (in un opuscoletto di 17 pagine intitolato Una chiamata nell'anno mariano) per iniziativa della suddetta comunità, che aveva assunto il nome Kraljice Mira, potpuno tvoji, po Mariji k Isusu ("Regina della pace, siamo completamente tuoi; a Gesù attraverso Maria") e aveva preso sede in viale Mentana 45, a Parma.
La stampa e la diffusione dell'opuscoletto,“in tutte le principali lingue” [Una chiamata nell'anno mariano, p.1], fu affidata all' “Associazione Amici di Medjugorje” con sede, ora come allora, in Via Nirone 9, a Milano (all'epoca presieduta dalla sig.ra Angela Pecorari Piazza).

Nella pubblicazione in questione Vlašić, ripercorrendo il cammino della nascita di quella comunità, scrive:

La veggente di Medjugorje Jelena Vasilj, che ha visioni e locuzioni interiori, è venuta da me il 28 maggio 1983, e mi ha chiesto di presenziare all'apparizione della Madre di Dio, che lei avrebbe avuto in casa sua. Mi disse che la Madonna desiderava confidarmi qualcosa.
Ho assistito all'apparizione. La Madonna, attraverso la veggente, mi ha rivolto la parola: mi ha chiesto di riunire un gruppo di preghiera composto perlopiù da giovani che fossero pronti a consacrarsi totalmente a Lei, e chiese a me come sacerdote di indirizzare il gruppo sul cammino.
Prima che il gruppo cominciasse ad avere incontri regolari, Marija Pavlović, una dei sei veggenti a cui la Madonna appare dal 1981, ha desiderato verificare se questo era veramente un progetto della Madonna, e durante un'apparizione ha domandato chiarimenti alla Madonna. Ha ricevuto una risposta positiva: la Madonna ha detto che quello era un suo progetto, e ha raccomandato ai sei veggenti, secondo le loro possibilità, di partecipare al gruppo di preghiera. Da allora Marija è membro di tale gruppo. [Una chiamata nell'anno mariano, pp. 3-4]

In seguito, direttamente Gesù e la Madonna avrebbero chiesto allo stesso francescano e ai veggenti (e più tardi ad una conoscente tedesca di Vlašić, di nome Agnes Heupel) di trasformare il gruppo di preghiera in una vera e propria comunità religiosa:

A partire dall'autunno 1985 nostro Signore e la nostra Madre Celeste mi hanno parlato nel cuore in modo speciale. Mi hanno dato anche messaggi particolari attraverso alcuni veggenti Mi hanno chiesto totale rinunzia e pronta disposizione per il loro piano.
[...]
Il 7 dicembre 1986, mentre pregavamo insieme il rosario meditando i misteri gaudiosi, Gesù ha dato ad Agnes un messaggio, in cui annunziava la nascita di una nuova comunità in cui noi dobbiamo offrirci entrambi a Dio, come Chiara e Francesco. [Una chiamata nell'anno mariano, pp. 4-5]

E arriviamo al punto decisivo:

Ho chiesto anche una conferma esterna. Fra le altre cose ho posto una domanda alla Madonna tramite Marija Pavlović. Marija ha portato la risposta della Madonna dell'8 marzo 1987: "Questo e un piano di Dio." [Una chiamata nell'anno mariano, p. 6]

La comunità di Vlašić fu quindi aperta e si insediò, come detto, a Parma.
Vi entrò la stessa Marija, che il 21 aprile 1988 scrisse e firmò una dichiarazione (pubblicata nello stesso opuscoletto Una chiamata nell'anno mariano).
In essa la veggente afferma testualmente quanto segue, facendo espresso riferimento alla lettera aperta di padre Tomislav Vlašić:

Sento il bisogno di dire anch'io alcune parole riguardo a questa informazione che ha scritto Padre Tomislav (Marija quindi conosce il testo scritto da Vlašić, n.d.a.)
[...]
Fin dalla sua costituzione mi sono inserita nel gruppo di preghiera, che la Madonna ha guidato attraverso Jelena Vasilj e Padre Tomislav Vlašić.
[...]
Ho visto che i messaggi che giungevano attraverso Jelena chiarivano e completavano i messaggi che la Madonna dava a me.
All'inizio di quest'anno mi sono ritirata nel silenzio con alcune persone di quel gruppo di preghiera. Un giorno, qualche tempo prima della partenza, prima dell'apparizione abbiamo pregato la Madonna di darci la luce per poter comprendere il programma che Lei aveva dato attraverso Agnes Heupel e Padre Tomislav Vlašić.
La Madonna è venuta, era contenta. Ha pregato su tutti noi e ha detto: "Cari figli, vi do un dono speciale, il dono della libertà, affinché possiate decidervi per Dio. Io benedico la libera decisione di ciascuno di voi". Così mi fu chiaro che potevo decidermi per questa strada, dal momento che attendevo l'occasione per potermi ritirare in silenzio e preghiera.
Come vedete, la Madonna ha dato un programma per la Comunità "Regina della Pace, completamente tuoi, per Maria a Gesù", e conduce questa Comunità attraverso Padre Tomislav e Agnes, attraverso la quale giungono i messaggi per la Comunità.
Sono nella Comunità da più di un mese e mezzo… [Una chiamata nell'anno mariano, pp. 15-16]

In sostanza, Marija non smentisce la veridicità della lettera aperta scritta da Vlašić (contenente, lo si è visto, l'esplicita approvazione della nascita della Comunità da parte della Madonna: Marija ha portato la risposta della Madonna dell'8 marzo 1987: "Questo e un piano di Dio").

All’inizio del successivo mese di luglio, una giornalista statunitense, Suzanne Rini, inviata dal periodico cattolico Fidelity, giunge in Italia e chiede conto a padre Vlašić di una scabrosa vicenda che lo riguarderebbe (la nascita, undici anni prima, del figlio di suor Rufina: si veda in proposito, in questo stesso sito, la pagina "E la Gospa disse: Ringraziate tanto padre Tomislav: vi guida così bene!"). Il francescano si dichiara estraneo ai fatti.
Comunque stiano le cose, pochi giorni dopo, esattamente l'11 luglio 1988, si verifica qualcosa di inatteso: Marija (forse temendo di essersi compromessa attribuendo l'appoggio della Madonna ad un frate coinvolto in uno scandalo?) scrive, in lingua croata e in italiano, un nuovo, clamoroso, comunicato.

Di questo comunicato non c'è in genere traccia nelle pubblicazioni a favore di Medjugorje (Laurentin, che curava un aggiornamento annuale sugli eventi legati a queste "apparizioni", ne parlò in Dernières Nouvelles n. 8, 1989; tuttavia eliminò ogni riferimento ad esso nella sua opera principale e più diffusa, La Vergine appare a Medjugorje?, la cui edizione definitiva risale al 1991).

Il comunicato di Marija è però stato integralmente riportato in una pubblicazione della Curia di Mostar: Ogledalo Pravde. Biskupski ordinarijat u Mostaru o navodnim ukazanjima i porukama u Međugorju (La Curia diocesana di Mostar sulle presunte apparizioni e messaggi di Medjugorje), Mostar, 2001, pp. 30-32.
Eccolo, in traduzione:


Sento il dovere morale di fare le seguenti dichiarazioni davanti a Dio, la Madonna e la Chiesa di Gesù Cristo:

Dal libretto "Una chiamata nell’anno mariano" e dalla testimonianza che porta la mia firma, si ricava che io abbia riportato una risposta della Madonna a una domanda di fra Tomislav Vlašić. Tale risposta sarebbe:"Questo è il piano di Dio", cioè conseguentemente io, da parte della Madonna, avrei dato la conferma a fra Tomislav Vlašić e il permesso esplicito per questa Opera e per il programma iniziato in Italia con il gruppo di preghiera di Medjugorje.

Adesso dichiaro di non aver mai chiesto alla Madonna nessuna conferma per questa Opera iniziata da fra Tomislav V. e Agnes Heupel. Non ho mai esplicitamente chiesto alla Madonna, riguardo a me, se devo prendere parte a questa Opera e non ho mai ricevuto dalla Madonna nessuna approvazione riguardante il gruppo, salvo il fatto che ciascuno di noi doveva essere libero di fare una scelta per la propria vita.

Dal libretto e dalla testimonianza che porta la mia firma segue che la Madonna mi abbia mostrato che la comunità e il programma di fra Tomislav V. e Agnese Heupel sono la via di Dio per me e per gli altri. Adesso ripeto di non aver mai dalla Madonna ricevuto né dato a fra Tomislav, né a qualsiasi altra persona, una tale conferma e approvazione da parte della Madonna.

La mia prima testimonianza, pubblicata in lingua croata e italiana, non corrisponde alla verità. Personalmente non avevo alcun desiderio di rilasciare alcuna dichiarazione scritta. Fra Tomislav V. mi ha consigliato, insistendo parecchie volte, di scrivere, in qualità di veggente, una testimonianza aspettata dal mondo.

Devo dichiarare anche, che il contenuto della lettera così come è presentato e la mia firma pongono alcune domande. Per adesso, a tutte le domande io posso dare questa unica risposta, che sto per dare, io ripeto, davanti a Dio, alla Madonna e davanti alla Chiesa di Gesù Cristo: "Tutto ciò che può essere inteso quale risposta e una conferma esplicita di questa Opera di fra Tomislav V. E Agnes Heupel, da parte della Madonna attraverso me, assolutamente non corrisponde alla verità e ugualmente non corrisponde alla verità l’idea che io abbia avuto desiderio spontaneo di scrivere quella testimonianza".

Quale dovere morale ritengo le dichiarazioni seguenti, davanti a Dio, alla Madonna e davanti alla Chiesa:
Dopo sette anni di apparizioni quotidiane, dopo l’esperienza più intima che ho delle tenerezze e della prudenza della Madonna, dopo tutto quello di cui mi ricordo dei consigli della Madonna e della risposta della Madonna alle mie domande personali, posso dichiarare che non regge l’idea che il piano Celeste e il messaggio globale della Madonna a Medjugorje abbiano per me, come sacra conseguenza e processo desiderato della Madonna, questa Opera e il programma iniziato in Italia da parte di fra Tomislav V. e Agnes Heupel.
E' necessario aggiungere a questa dichiarazione che le apparizioni quotidiane continuano.

Firmo questa dichiarazione davanti al Santissimo Sacramento e la destino a tutti quelli che sono di cuore legati alla “Opera” della Madonna di Medjugorje.


11/7/1988 Marija Pavlović

Ed ecco la seconda facciata della lettera, contenente la firma autografa di Marija Pavlović:


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APPENDICE:

QUESTIONE VLASIC: RISPOSTA A PADRE LIVIO FANZAGA (8/9/2008)

L' 8 settembre 2008, a seguito della diffusione della notizia dei severissimi provvedimenti punitivi adottati dalla Congregazione per la Dottrina della Fede nei confronti di padre Tomislav Vlašić, Radio Maria ha pubblicato sul suo sito la lettera di Marija di cui abbiamo trattato in chiusura dell'articolo presente in questa pagina.

Si tratta di un documento molto raro, di cui fin ora, negli ambienti medjugoriani, non si era praticamente mai parlato.
Marija, che all’epoca dei fatti, già dal febbraio 1988, viveva in Italia, a Parma, nella sede della Comunità, pubblicò (lo si è accennato nell'articolo) due versioni della lettera di luglio (così come aveva fatto con la precedente testimonianza di aprile): una in italiano (che è quella ora resa nota da Radio Maria) ed un’altra in croato (che è quella a cui mi ero precedentemente rifatto io).

Le due versioni sono decisamente sovrapponibili, tuttavia, ora che finalmente, dopo vent’anni, è venuta fuori la versione italiana autografa, mi sembra più che giusto utilizzare quella.

E così farò.

Padre Livio Fanzaga, nel documento diffuso l'8 settembre 2008, a corredo della lettera di Marija, afferma quanto segue:

“Nella primavera del 1988 P. Tomislav Vlasic, in una lettera pubblica indirizzata al mondo intero, affermava che la comunità da lui fondata con Agnes Heupel era stata voluta dalla Regina della pace e a questo riguardo chiamava in causa delle affermazioni della veggente Maria Pavlovic. Quest’ultima smentiva recisamente con una dichiarazione pubblica, inviata alla Congregazione della Dottrina della fede e affermava che non vi era nessun legame fra la Comunità di Padre Tomislav Vlasic e le apparizioni di Medjugorje. Il subdolo tentativo di accreditare con l’autorità della Madonna la suddetta comunità veniva così stroncato, anche se verrà reiterato negli anni successivi.”

Al contrario, è sufficiente leggere la lettera (e non limitarsi, come molti fanno, al commento di padre Livio) per rendersi conto che essa costituisce innanzi tutto una gravissima ammissione di responsabilità da parte della stessa Marija, che confessa di aver lasciato che Vlašić strumentalizzasse lei e la Madonna.

Come fa padre Livio a scrivere "che non vi era nessun legame fra la Comunità di Padre Tomislav Vlasic e le apparizioni di Medjugorje", quando in quella stessa lettera Marija ammette che, proprio in quanto "veggente" di Medjugorje, lei ha firmato quella falsa dichiarazione, dietro richiesta di Vlašić?
Stupefacenti anche queste altre parole di padre Livio:"il subdolo tentativo di accreditare con l’autorità della Madonna la suddetta comunità veniva così stroncato". Come si fa a presentare la vicenda in questi termini, quando, in quel "subdolo tentativo", Marija è stata fondamentale e cosciente complice, rea confessa?

Marija esordisce così:

“Dai testi Una chiamata nell’anno mariano e dalla testimonianza che porta la mia firma (sottolineatura mia, n.d.a.), appare che io avrei portato come risposta della Madonna a una domanda di Padre Tomislav: Questo è un piano di Dio”

Pertanto la veggente ammette di aver firmato una testimonianza che avallava un falso messaggio della Madonna

Lo ribadisce al paragrafo 3:

“Dai testi e dalla testimonianza che porta la mia firma (sottolineatura mia, n.d.a.), appare che la Madonna mi avrebbe mostrato che la comunità ed il programma di P. Tomislav ed Agnes Heupel erano la strada di Dio per me e per gli altri”

Al paragrafo 4 conferma per l’ennesima volta:

“La testimonianza tale quale è pubblicata in italiano non corrisponde alla verità a proposito della prima iniziativa”
( si badi bene che Marija non sta facendo una distinzione tra il contenuto della testimonianza in italiano e quello della testimonianza in croato. Semplicemente, nella versione italiana di questa lettera, sta facendo un esplicito riferimento alla testimonianza redatta nella medesima lingua, mentre, nella versione croata di questa stessa lettera, specifica che la “non corrispondenza alla verità” riguarda sia la testimonianza in italiano che in croato: Moje prvo svjedočanstvo, takvo kakvo je objavljeno na hrvatskom i talijanskom jeziku, ne odgovara istinisi [Cfr. "Ogledalo Pravde. Biskupski ordinarijat u Mostaru o navodnim ukazanjima i porukama u Međugorju" (La Curia diocesana di Mostar sulle presunte apparizioni e messaggi di Medjugorje), Mostar, 2001, pag. 30].

E non è che Vlašić le avesse messo una pistola alla tempia per costringerla a firmare. Semplicemente, prosegue Marija:

"Padre Tomislav mi ha suggerito con insistenza di scrivere come veggente una testimonianza che il mondo aspettava."

E’ anche il caso di evidenziare qui un’aggravante: come abbiamo visto, la testimonianza falsa era stata firmata da Marija il 21 aprile 1988 e allora, poiché la lettera risale all’ 11 luglio, la “veggente” è stata complice, rea confessa, di Vlašić, per circa tre mesi.

Nel paragrafo 5 Marija esprime la consapevolezza delle ombre che questa vicenda getta su di lei e scrive:

“Devo anche dichiarare che la redazione come è presentata e la mia firma suscitano alcune domande”

Bene, che giustificazione dà?
Nessuna, non trova assolutamente nessuna giustificazione, tanto da proseguire così:

“Io per il momento posso dare a tutte le domande possibili questa unica risposta, che do, lo ripeto, davanti a Dio, davanti alla Madonna e alla Chiesa di Gesù Cristo: "Tutto quello che può essere pecepito come conferma e approvazione esplicita dell'Opera di P. Tomislav e Agnes Heupel da parte della Madonna tramite me è assolutamente estraneo alla verità, ed è estraneo alla verità il pensiero che io abbia avuto il desiderio spontaneo di scrivere quella testimonianza."

In sostanza ribadisce semplicemente la falsità del messaggio e la propria connivenza, senza fornire alcuna spiegazione.

E qui termina la mia analisi della lettera.

Aggiungo solo il commento della Curia di Mostar a questa vicenda, tratto dal numero 8-9 (agosto-settembre) del 2008 di Crkva na kamenu, bollettino pastorale della diocesi, in cui si legge:

"L' affermazione di fra Tomislav e la “testimonianza” di Marija sono state radicalmente smentite nella sua dichiarazione scritta di proprio pugno, l’11 luglio 1988, “davanti a Dio, davanti alla Madonna e alla Chiesa di Gesù Cristo”: "Tutto ciò che può essere compreso come conferma e diretta approvazione di quest'Opera di fra Tomislav e Agnes Heupel, da parte della Madonna, tramite me assolutamente non corrisponde alla verità, come anche non è vero che io abbia avuto l'idea di aver spontaneamente desiderio di scrivere questa testimonianza,” così Marija.
Sappiamo che nessuna bugia corrisponde alla verità e da quanto esposto vediamo che le menzogne notorie a Medjugorje sono state attribuite anche alla Madonna.
[Crkva na Kamenu, 8-9, 2008, p. 28; si veda anche la versione pubblicata online]


A margine di questa disamina, si può notare che Padre Livio, nel suo documento, aggiunge: “Non corrisponde alla realtà la presuntuosa definizione che lui (Vlašić) dà di se stesso di “guida spirituale dei veggenti”.

Non è una questione particolarmente importante, ma, in realtà, oltre alle dichiarazioni di Vlašić, ci sarebbero testimonianze contrarie alle affermazioni di padre Livio.

Padre René Laurentin, che frequentava regolarmente Medjugorje già dal 1983 (e quindi è l'unico degli storiografi di queste "apparizioni" ad aver potuto constatare di persona quale fosse il rapporto tra Vlašić e i ragazzi), in un paragrafo significativamente intitolato “Una nuova guida spirituale”, scrive:

"Fra Tomislav […] si mette in contatto con i veggenti […] Ne diventa il “direttore spirituale” e sarà questo il titolo che manterrà nella parrocchia” [R. Laurentin, Racconto e messaggio delle apparizioni di Medjugorje, Queriniana, 1987, p. 90]

Il 30 ottobre 1984 il vescovo di Mostar, Pavao Žanić, emana una relazione denominata La posizione attuale, non ufficiale, della Curia Vescovile di Mostar nei confronti degli eventi di Medjugorje.

In essa, al par. 10, Tomislav Vlašić viene dal suo vescovo esplicitamente "padre spirituale dei «veggenti»".

E poi abbiamo…il messaggio della Madonna, del 28 febbraio 1982: “Potete ringraziare tanto Tomislav, perché vi guida così bene” (E la Gospa disse: Ringraziate tanto padre Tomislav: vi guida così bene! )

E scusate se è poco.


Marco Corvaglia



http://marcocorvaglia.blog.lastampa.it/mcor/il-messaggio-della-madonn.html

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