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mercoledì 22 aprile 2009

IL CASO TOMISLAV VLASIC: LE RIVELAZIONI UFOLOGICHE DI SUOR STEFANIA CATERINA

RadioMaria.it: IL CASO TOMISLAV VLASIC: LE RIVELAZIONI UFOLOGICHE DI SUOR STEFANIA CATERINA


Articolo tratto dal Sito di RADIOMARIA.IT

Rivelazioni ufologiche di Suor Stefania Caterina

Scopo della presente indagine è di formulare un giudizio critico su un fenomeno il quale, sorto dapprima in seno a una comunità religiosa insediata in alcune diocesi italiane ed estere, sta ora diffondendosi all’interno del mondo cattolico. L’analisi si sviluppa nel modo seguente: dopo una presentazione di Stefania Caterina (Ia) e del suo messaggio (Ib) e alcune considerazioni generali (II), si esaminerà ciò che rende inaccettabile in modo inequivocabile tale messaggio, ossia le sue origini esotero-occulte (III) e gli errori teologici che presenta (IV); la parte finale verrà invece dedicata al posto che esso occupa nella vita della comunità (V).

I STEFANIA CATERINA E IL SUO MESSAGGIO

Per quanto è possibile, la presente indagine si affida a citazioni delle fonti tratte dal libro di Stefania Caterina1 (e indicate col numero della pagina corrispondente tra parentesi), da alcuni siti internet relativi al libro e da conferenze registrate del P.Tomislav Vlasić OFM, già parroco della parrocchia di Medjugorje e assistente spirituale dei veggenti, nonché fondatore assieme alla pseudo-veggente Agnes Heupel della comunità e della fraternità Kraljice Mira, potpuno tvoji, po Mariji k Isusu (Regina della Pace, completamente tuoi per Maria a Gesù).
La comunità, canonicamente inquadrata come associazione privata di fedeli, ha una veste francescana e mariana, è mista perché formata da fratelli e sorelle che indossano un abito francescano e vivono in conventi dell’ordine francescano sotto la guida di un “padre” e di una “madre”. Oltre alla comunità, ci sono appunto le fraternità composte da laici, presenti in tutta l’Italia ed anche all’estero.

La spiritualità dominante, quella delle “anime offerte”, mira, tra l’altro, alla liberazione delle anime del purgatorio e alla cosiddetta guarigione dell’albero genealogico. Durante un incontro con i responsabili delle fraternità Kraljice Mira avvenuto a Loreto nel febbraio 2007, il P.Vlasić spiega che «quando una persona offre la propria vita, Dio apre gli spazi per poter toccare e attirare tante anime, e una persona che prega ed è offerta al Signore partecipa a questo processo della liberazione
1 Oltre la grande barriera, ed. Luci Dell’Esodo, Mestre-Venezia 2008, 304pp.
del purgatorio e diventa allo stesso tempo un canale e un segno di come si raggiunge l’unione con Dio». Questa attenzione alla guarigione dell’albero genealogico, già presente nel Rinnovamento nello Spirito, giunge solo «fino a un certo punto» mentre «in questo percorso delle anime offerte si va fino ad Adamo, si scende fino ai limiti dell’inferno per ricuperare tutto» (registrazione).

IA) PRESENTAZIONE DI STEFANIA CATERINA

Sulla copertina del libro, si legge che «Stefania Caterina è nata a Genova il 19 gennaio 1959 da una famiglia cattolica e praticante, dalla quale ha ricevuto una solida educazione cristiana. In gioventù ha fatto parte di diversi movimenti ecclesiali, dedicandosi ad attività di volontariato e all’insegnamento del catechismo. Laureata in giurisprudenza, ha lavorato per sette anni come funzionario nella Pubblica Amministrazione. Nel 1994 ha deciso di lasciare tutto per consacrarsi totalmente a Dio e alla Sua opera, mettendo a disposizione del Signore i doni ricevuti da Lui» nella suddetta comunità, di cui diventerà, nel 2002, responsabile generale insieme a frà Kreso Busic di tutta la famiglia spirituale.

Il P.Tomislav puntualizza che la percipiente «ha le esperienze straordinarie da quando lei si conosce, da bambina, e pensava che tutti sentissero la voce di Gesù. […] Nel 1997-98, le esperienze diventano forti; il 14 febbraio 1998, con l’offerta della sua vita in sacrificio a Gesù per mezzo di Maria, si è aperto tutto» (registrazione).
Stefania Caterina dice che tali esperienze «avvengono attraverso locuzioni interiori e visioni, durante le quali mi sono date spiegazioni dal Signore stesso o dai suoi strumenti, primo fra tutti S. Raffaele arcangelo» (p.16); intervengono pure il Padre, Gesù, lo Spirito Santo, Maria, san Giuseppe, gli apostoli Giovanni e Paolo, gli Arcangeli e «in particolare Michele che si è presentato come il precursore della seconda venuta di Cristo» (registrazione), Lucifero, la piccola defunta Anna, le anime del Purgatorio, «uomini di altri pianeti» (p.16), ecc.; colpisce in questo elenco l’assenza dell’apostolo Pietro. Tutto avviene «senza estasi» (p.16). Ovviamente, la percipiente prende le distanze da qualsiasi forma di medianità o di occultismo per cui «non ho mai evocato anime dei defunti» (p.157), e pure da qualsiasi “gruppo carismatico” (cf. pp.16-17).

Le prime esperienze con gli extraterrestri risalgono al 1984, con «Ashtar Sheran, proveniente dal pianeta Alfa Centauri» (p.117), poi con sua moglie Kalna, con il sacerdote-re Aris e con «diversi fratelli e sorelle di Alfa Centauri» (p.117); ma precisa che non «mi è stato permesso finora di avere incontri fisici con umanità di altri pianeti» (p.117).
La statura della percipiente è tale da costringere lo stesso Lucifero a «svelare il suo volto e la sua azione di fronte a tutto l’universo» (p.81).

IB) IL NUCLEO DEL MESSAGGIO DI OLTRE LA GRANDE BARRIERA

Questo è il primo e l’unico libro sinora pubblicato dalla casa editrice Luci Dell’Esodo, sorta per «far conoscere al pubblico una serie di intuizioni profetiche a nostro avviso di grande interesse pratico e per fornire risposte concrete ripiene di luce di profonda verità ai grandi interrogativi che da sempre agitano il cuore dell’uomo»2. Tra questi grandi interrogativi, figurano i seguenti: «chi sono gli angeli? Come si evolverà l’uomo? Che leggi ha l’universo? La preghiera può guarire?»3.
Si tratta, ci viene detto, di «una sintesi luminosa della teologia»4 e di «una lettura che cambierà per sempre la tua vita»5, per cui assume una valenza praticamente gnostica offrendo una conoscenza o una chiave di lettura della realtà capace di salvare. «Il libro “Oltre la grande Barriera”, indica la strada per raggiungere la LUCE di Dio. Da questa luce nasce la conoscenza vera, la conoscenza immediata di Dio che apre un orizzonte nuovo e getta una luce profetica sui grandi misteri dell’universo. È questa la Luce che illumina tutti i misteri e ci mette in grado di comprenderli, permettendoci di ottenere le risposte alle nostre domande più profonde. Così, illuminati interiormente, possiamo entrare nelle profondità della vita e spaziare nell’universo»6.
In un’altra parte del medesimo sito, l’autrice dichiara: «Il fulcro delle rivelazioni che mi sono state affidate, è il grande messaggio contenuto nell’inno cristologico della lettera di S. Paolo agli Efesini» dove l’apostolo parla del «disegno cioè di ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra» (Ef 1,8-10). Tale ricapitolazione assume una dimensione cosmica, coinvolgendo appunto - ed è questo l’aspetto più “originale” - gli extraterrestri.

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Lasciamo parlare ancora il sito: «Le rivelazioni contenute nel libro riguardano l’esistenza di altre umanità nell’universo, ed il loro rapporto con noi, toccano il mistero della creazione e del peccato originale con le sue conseguenze. […] Affrontano il mistero della vita dal concepimento fino alla dimensione ultraterrena del purgatorio e del paradiso. Aprono uno spiraglio sul mistero del Male, sull’esistenza dell’inferno e dell’azione delle forze tenebrose nell’universo, aiutandoci a comprendere molti dei meccanismi dai quali nascono paura, aggressività, depressione e malattie. Parlano della guarigione delle nostre radici più profonde, illuminano il mistero della morte, fino ad aprirci lo scenario grandioso della Pasqua dell’umanità, alla fine dei tempi, quando tutta l’umanità e l’intera creazione saranno trasformate e rientreranno nell’originaria dimensione della vita incorrotta».

Le ultime pagine del libro illustrano al lettore la méta che l’umanità e l’intera creazione devono raggiungere. Entrambe saranno portate da Gesù Cristo oltre la Grande Barriera del Cielo, che
«segna il limite fra il finito e l’infinito, fra il tempo e l’eternità. Oltre la Barriera non ci sono più né spazio né tempo, così come voi li concepite. La dimensione fisica non esiste più. Esiste solo la dimensione dello spirito, e tutto acquista lo spessore dell’eternità (Cap. 12). “Tutta la Chiesa universale è impegnata nella preparazione del grande esodo cosmico che attende l’intera creazione, cioè spiriti puri, uomini vivi e defunti di ogni pianeta, tutte le creature. Tutto ciò che esiste ed è esistito dall’origine dei tempi, sarà portato a Gesù Cristo per essere a Lui sottomesso. […] I grandi Arcangeli e tutti gli angeli saranno inviati in ogni punto dell’universo per raccogliere i buoni, e sostenerli nelle prove. I vostri fratelli dell’universo fedeli, vi visiteranno nel tempo stabilito da Dio e vi aiuteranno. La Chiesa della terra sarà chiamata a dare il suo grande contributo, secondo i piani di Dio” (S. Raffaele arcangelo, 28/7/2007)». 2 www.lucidellesodo.it/chisiamo.html.

Tale contributo comporta da una parte l’evangelizzazione delle «altre umanità, oltre a quella della Terra, che vivono su diversi pianeti» (p.23) e, dall’altra, il “battesimo in Spirito Santo e fuoco” e la guarigione “delle radici” o dell’albero genealogico delle anime purganti e viventi; e il suo successo viene affidato, come già detto, al cammino delle “anime offerte” portato avanti dalla comunità-fraternità Kraljice Mira.

Riguardo alle “altre umanità” disseminate nell’universo, ci sono quelle fedeli a Dio e quelle ribelli. Le umanità ribelli, proprio perché (ci viene detto) non si sono legate come noi a Satana con una Alleanza, godono di una evoluzione maggiore e di facoltà più sviluppate, e Satana concede loro poteri e privilegi utili per distruggere le umanità fedeli, senza però riuscirvi per la «schiacciante superiorità di queste ultime su tutti i livelli» (p.150); cercano pure di stabilire contatti con la Terra «usando telepatia, occultismo, e con l’aiuto di potenti medium» (pp.148 e 149) e riescono talvolta a visitare il nostro pianeta, sempre però sotto la stretta vigilanza dei fedeli di Alfa Centauri e, quindi, non in maniera esplicita.

Tra le umanità fedeli si distingue nettamente quella di Alfa Centauri, 7 Si tratta della stella più brillante della costellazione del Centauro ed è la quarta stella più brillante del cielo notturno; è anche la più citata nella letteratura e nella cinematografia fantascientifica, e nei videogiochi dello stesso genere (cf Wikipedia: Alpha Centauri in fiction).che ha mantenuto molti doni dello stato di integrità originale. «Tuttavia, subiamo alcune conseguenze del peccato originale per giustizia, perché apparteniamo all’umanità che in maggioranza ha tradito e si è resa colpevole di fronte a Dio» (p.125).

L’umanità di Alfa Centauri «presenta il grado evolutivo più alto nell’universo» (p.123), sia a livello spirituale che tecnologico. Sul suo pianeta, esiste un solo Tempio dal quale sgorga una sorgente che lo bagna e lo vivifica (cf p.132). Tra i personaggi più conosciuti, c’è Aris «sacerdote e re del mio popolo, perché presso di noi questi due aspetti non possono essere divisi» (p.125); viene poi precisato che «sul nostro pianeta anche i sacerdoti hanno una sposa, che li accompagna nella vita e nella missione. Questo è indispensabile per noi. Nessuno può camminare da solo, ma l’uomo e la donna sono stati creati per camminare insieme verso Dio» (p.127). La stessa cosa non è possibile qui sulla terra perché «la vostra sessualità è stata sporcata da Satana» (p.127). Ashtar Sheran8, il comandante della potente flotta interplanetaria, è scienziato, «ingegnere e progettista dell’astronave madre» come pure sua moglie Kalna (cf p.137), mentre molte donne fanno parte degli equipaggi di astronavi (cf pp.135 e 137). «Condividiamo con i pianeti, che sono pronti a riceverle, anche le nostre conoscenze scientifiche e tecnologiche, per il loro bene, ma non accontentiamo la curiosità di nessuno» (p.128). «Già adesso le nostre navi spaziali sono in orbita attorno alla Terra, per ordine di Dio, […] per impedire che l’umanità della Terra si autodistrugga. […] Abbiamo finora impedito molte catastrofi e guerre sul vostro pianeta. […] Le nostre scoperte scientifiche vanno molto al di là della vostra portata» (pp.129-130, 139)

Pur essendo rigorosamente non violenti e perciò vegetariani (cf p.132), gli Alfa Centauri esercitano una missione di polizia interplanetaria, «limitandosi a mettere fuori uso le armi altrui» (p.128). «Dio ci manda nell’universo a compiere quelle missioni che gli angeli non possono compiere, perché non hanno un corpo» (p.129). Viene in mente, senza forzature, lo scenario della saga cinematografica delle Guerre stellari: «uno dei compiti più importanti dell’umanità di Alfa Centauri è di comandare la grande flotta interplanetaria. Essa è composta dai più potenti veicoli spaziali e da equipaggi scelti, messi a disposizione dai pianeti fedeli a Dio» (123). L’ammiraglia della flotta interplanetaria è a tal punto grande da poter oscurare la Terra con la sua ombra (cf p.123). Queste astronavi sono «vere e proprie città» (p.127). Quando i tempi saranno maturi, gli extraterrestri «si manifesteranno apertamente ed in modo visibile a tutti. È nei piani di Dio che ciò avvenga. Allora la grande flotta interplanetaria si posizionerà sopra la Terra, e sarà visibile da ogni angolo del pianeta» (p.129).

Veniamo pure a sapere che Israele e, in particolare, Mosè sapevano dell’esistenza degli extraterrestri, dai quali sono stati aiutati e salvati, «specialmente in occasione del grande esodo dall’Egitto» (p.121). Gesù stesso avrebbe rivelato la loro esistenza agli apostoli, soprattutto dopo la sua risurrezione. «L’apostolo che maggiormente conosceva per rivelazione queste realtà era S. Paolo» (121). «S. Paolo mi ha spiegato che quando parlava dei pagani, tra essi includeva anche gli abitanti di altri pianeti, bisognosi di conoscere Gesù Cristo» (p.122).

Si tratterebbe insomma del mistero che «non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come al presente è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che tutti i Gentili cioè sono chiamati, in Cristo Gesù, a partecipare alla stessa eredità […]. A me, che sono l’infimo fra tutti i santi, è stata concessa questa grazia di annunziare ai Gentili le imperscrutabili ricchezze di Cristo» (Ef 3,5.6.8); questi pagani (o Gentili) sarebbero, appunto, le umanità degli altri pianeti.
8 Verosimilmente trasposizione del nome Astarte, l’antica divinità fenicia spesso confusa con Ishtar, divinità babilonese.
Purtroppo «l’annuncio ad altri pianeti sarebbe dovuto partire subito, nella potenza dello Spirito Santo. […] Ciò non è avvenuto. S. Paolo mi ha parlato di ostacoli, diffidenze, paure, divergenze sorte all’interno della Chiesa a questo riguardo, unite alla scarsa conoscenza scientifica. Allora come oggi, molti temevano di subire una “invasione aliena” e forse di perdere qualche posizione» (p.121). Una domanda sorge spontanea: quale sarebbe stata la posizione da difendere dopo l’Ascensione di Gesù? Forse il primo posto tra i martiri?
Il principale indiziato in questa mancata svolta della Chiesa è nientemeno che S. Pietro: «S. Paolo mi ha rivelato che S. Pietro stesso, riteneva che la Chiesa avrebbe prima dovuto radicarsi fra i Giudei e quindi sulla Terra. Solo in seguito si sarebbe potuto pensare ad altre realtà. S. Paolo riteneva invece necessario seguire la rivelazione ricevuta, e portare l’annuncio a tutto l’universo, per ricevere così maggior potenza dallo Spirito Santo» (p.122). Si tratta di un’accusa gravissima in quanto proprio Pietro, che aveva ricevuto la missione di rafforzare la fede dei suoi fratelli9, si sarebbe rifiutato di «seguire la rivelazione ricevuta» riguardo all’apertura ai Gentili; si dimentica del resto che fu proprio Pietro a «seguire la rivelazione ricevuta» dando per la prima volta il battesimo a una famiglia di Gentili, ossia non appartenente al popolo dell’Antica Alleanza (cf At 10). Questo linguaggio della Caterina non induce forse a ritenere più illuminata la dimensione carismatica e profetica della Chiesa rispetto a quella gerarchica e istituzionale?
Ad ogni buon conto, «dopo la morte degli Apostoli questa realtà si è spenta gradatamente. Dio ha preso atto delle difficoltà e delle scelte della Chiesa, rispettandone la libertà e rimandando l’annuncio a tutti gli abitanti dell’universo a tempi più maturi» (p.123).
«Gli uomini dei pianeti fedeli a Dio, pur conoscendo gli eventi della salvezza, attendono, secondo la giustizia e l’ordine di Dio, che la Chiesa della terra porti l’annuncio a tutti gli altri» (p.211). «È giunto il tempo del grande annuncio della salvezza ad ogni uomo dell’universo, il tempo della sconfitta definitiva di Satana» (p.143).

II ALCUNE CONSIDERAZIONI GENERALI

Va subito precisato che le difficoltà essenziali sollevate dalle rivelazioni di Stefania Caterina non riguardano l’affermazione dell’esistenza degli extraterrestri, la quale rientra nell’ambito delle opinioni strettamente personali.
Per esempio, si attribuiscono al santo P. Pio da Pietrelcina le seguenti affermazioni: «E che vorresti che non ci fossero altre creature di Dio negli altri pianeti? Che l’Onnipotenza di Dio si limitasse al piccolo pianeta Terra? Vorresti che non ci fossero altre creature che amano il Signore? ... Ho pensato che la Terra è un niente di fronte agli Astri e a tutti gli altri pianeti. Eh! Sì, e noi usciti dalla Terra siamo nulla. Il Signore non avrà certo ristretto la sua gloria a questo piccolo pianeta. In altri ci saranno Esseri che non avranno peccato come noi» 9 «Ma io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli» (Lc 22,32).10.
Per dire il vero, si potrebbe, partendo dalle medesime premesse, giungere ad una conclusione del tutto opposta: l’onnipotenza di Dio, mediante la quale Egli fa e opera tutto con la sua sola Parola, è davvero in grado di creare in maniera prodiga e quasi “sprecona” miliardi di galassie dotate ognuna di altrettanti miliardi di stelle, anziché una sola galassia con dieci stelle, e questo allo scopo di collocare la nostra umanità terrestre in un quadro cosmico tale da manifestarle la gratuità infinita e folle del suo Amore. Per di più, se «tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui» (Col 1,16), ossia di Gesù Cristo che manifesta in pienezza tale Amore attraverso il mistero della redenzione avvenuto solo qui sulla Terra, allora c’è da pensare che solo la nostra umanità peccatrice sia in grado di apprezzarlo.

Degne di menzione sono le seguenti affermazioni del teologo Piero Coda: «Anche gli extraterrestri, se esistono, sono creature di Dio e, per la solidarietà che coinvolge tutta la creazione, rientrerebbero anche loro nel riscatto dal peccato originale. Sul piano teologico, quindi, nessuna differenza con gli umani, né uno shock di fronte ad una eventuale conferma dell’esistenza di esseri intelligenti extraterrestri, casomai sorpresa e impreparazione di fronte ad una notizia che comporterebbe una novità nel nostro modo normale di concepire il mondo e il rapporto con la creazione. Una notizia di questo genere non comporterebbe una difficoltà sostanziale per la fede cristiana perché il centro della fede è che Gesù è il Figlio di Dio, fatto uomo, per mezzo di cui ed in vista di cui tutto è stato creato. Il fatto che ci siano altrove nell’universo esseri intelligenti e liberi, per la solidarietà che c’è in tutta la creazione comporta che vi sia una necessità di salvezza per tutti»11. Più o meno dello stesso tenore sono le recenti dichiarazioni (14 maggio 2008) del P. Gabriel Funes S.J., direttore della Specola Vaticana. Ambedue questi interventi hanno il vantaggio di salvaguardare il principio dell’universalità della salvezza formulato da san Paolo in Rm 8,22: «Sappiamo bene infatti che tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto».

Più dubbie e contraddittorie risultano invece le rivelazioni di Stefania Caterina relative sia all’esistenza e alla dispersione delle varie umanità nell’universo sia alla dottrina del peccato originale. Talvolta sembra che sia stato il peccato originale a provocare tale dispersione: «L’universo è “esploso”, si è frantumato in conseguenza della frattura dolorosa fra l’uomo e il Creatore. Questo sarebbe ciò che gli scienziati della Terra chiamano Big Bang, la grande esplosione» (p.105). «A seguito della risposta dei progenitori, l’umanità è stata divisa e dispersa in tutto l’universo, uscendo da quella dimensione originaria di armonia con il Creatore. È stata
10 Da Così parlò Padre Pio, a cura di Don Nello Castello, ed. Casa Sollievo della Sofferenza, p.235.
11 Intervista del SIR dell’ottobre 1995 a Mons.Piero Coda, docente di Teologia Sistematica alla Pontificia Università Lateranense.

destinata ad abitare pianeti fra loro diversissimi e lontanissimi. Si è spezzata la comunione fra le diverse umanità, e la comunicazione fra i pianeti è diventata impossibile o perlomeno molto difficile» (p.118). «È qui che l’umanità ha scelto di essere o meno sottomessa a Dio. […] In tal caso l’umanità si è divisa da subito» (p.141). In questo modo, non si spiega come anche le altre umanità disperse nell’universo non abbiano portato con sé il peccato di Adamo e le sue conseguenze; una eventualità, questa, che contraddice il seguente detto paolino: «Dio infatti ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per usare a tutti misericordia!» (Rm 11,32).
Altrove, sembra che le differenti umanità siano esistite indipendentemente dal peccato originale, perché «ogni pianeta ha avuto i suoi progenitori e tutti sono stati messi alla prova dal Creatore. Egli ha voluto provare la fedeltà degli uomini alle leggi divine. […] Non tutti i progenitori hanno risposto allo stesso modo. Pochi hanno detto sì, altri sono rimasti incerti, la maggior parte di essi si è ribellata apertamente. I nostri progenitori della Terra non solo si sono ribellati, ma hanno stretto alleanza con Satana, al fine di ottenere da lui il potere necessario a dominare l’universo. La conseguenza è stata che sul nostro pianeta Satana ha ottenuto il massimo potere» (p.118).

Comunque sia, il discorso degli extraterrestri portato avanti da Stefania Caterina si inserisce in un filone culturale-religioso che va consolidandosi dopo il secondo conflitto mondiale; da quando, cioè, l’umanità ha cominciato a sentirsi a disagio su una Terra apparentemente troppo stretta e scricchiolante e a proiettarsi verso uno sbocco ultraterreno. Potremmo parlare di una versione secolarizzata dei cieli nuovi e della terra nuova, alla quale ci stanno abituando la letteratura e la cinematografia fantascientifica a sfondo parareligioso. «Emblematiche di questa capacità di trasmettere contenuti religiosi […] sono due opere di Steven Spielberg, sempre abile nel rendere i suoi films appetibili dando una impronta amichevole e inoffensiva a ciò che dovrebbe apparire diversamente. Nella prima, Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977), l’attrattiva incomprensibile e irresistibile verso il mondo degli alieni da parte di alcune persone che convergono in maniera misteriosa, obbedendo a una specie di chiamata, verso un’alta montagna dove si poserà alla fine una luminosa astronave, ha tutti i connotati di un’attrattiva esercitata dall’altra dimensione (extraterrestre, celeste) culminante in una teofania. Queste persone dicono di essere alla ricerca di “una risposta” e la “santa montagna” sulla quale sta per verificarsi la manifestazione extraterrestre non può non richiamare la teofania di Yawhè su un Sinai rumoroso (“i suoni vengono dal cielo”) e dichiarato pericoloso: “Sono venuti nonostante il fatto che fosse stato detto loro che il posto era pericoloso. […] State lontani dalla zona”12. I testimoni hanno il viso scottato dalla visione, come
12 Allusione chiara a, tra altri testi, Es 19,12.18-19: «Fisserai per il popolo un limite tutto attorno, dicendo: Guardatevi dal salire sul monte e dal toccare le falde. Chiunque toccherà il monte sarà messo a morte. […] Il monte Sinai era tutto fumante, perché su di esso era sceso il Signore nel fuoco e il suo fumo saliva come il fumo di una fornace: tutto il monte tremava molto. Il suono della tromba diventava sempre più intenso…».

Mosè ha la pelle raggiante dopo i suoi incontri con il Signore13. Si trovano in presenza di una realtà misteriosa ma straordinaria, che fa dire al protagonista Lacombe: “Cos’è? Non lo so ma è bello”. L’extraterrestre che esce dall’astronave si presenta come Gesù Cristo, con le braccia in croce, e i terrestri da decenni portati nell’aldilà non mostrano segni di invecchiamento.
La seconda opera, ET – L’extraterrestre (1982), ebbe un successo strepitoso, probabilmente spiegabile per il fatto che fa leva sull’inconscio cristiano di milioni di ignari spettatori, trattandosi nientemeno, come ebbe a riconoscere in seguito lo stesso regista ebreo Spielberg, di una versione fantascientifica della vita di un Gesù Cristo ormai più giocherellone compagno che maestro di vita e salvatore. Racconta infatti la storia di un extraterrestre (viene dal cielo) che non può essere visto dai grandi, ma solo dai piccoli che lo accolgono come un dono (“che lui sia qui è un miracolo”). Egli è in grado di compiere dei miracoli (“lui può tutto”). Viene inseguito dagli adulti, muore (“Guarda cosa ti hanno fatto. […] Sei morto davvero. Io penserò a te sempre”), ma poi risorge. E prima di imbarcarsi nella sua astronave per far ritorno al cielo (“Ha bisogno di andare a casa”), promette ai bambini radunati con lui in cima ad una collina: “Io sarò sempre qui”, mentre il suo cuore diventa luminoso, in uno stile conforme alla tradizionale iconografia del Sacro Cuore»14.
Per conto suo, la saga delle Guerre stellari ci offre una versione fantascientifica e inter-galattica della lotta tra il bene e il male, mentre la trilogia Matrix presenta il nostro mondo come una realtà meramente virtuale dalla quale sfuggire per trovare senso e rifugio nel mondo “reale” extraterreno dove vivono gli illuminati e i salvatori. Su un altro versante Michael Bay, il tycoon fracassone di Hollywood, intende sfruttare l’onda lunga del clima apocalittico lanciandosi nella produzione di un kolossal intitolato 2012 la guerra delle anime: un tema tipicamente New Age, quello del fatidico solstizio invernale del 2012 che segnerebbe l’esatto passaggio all’Era dell’Acquario, calcolato, tra le altre cose, sulla base della nuova partenza da zero15 dell’antico calendario Maya di 5125 anni.
Ritornando alle rivelazioni di Stefania Caterina, esse vanno molto oltre la semplice credenza, condivisa da circa il 20% della popolazione mondiale, nell’esistenza degli extraterrestri presenti in qualche parte remota dell’universo; molto oltre l’interesse prevalentemente scientifico dell’‘ufologo’ nei confronti dei dischi volanti. Qui siamo invece in presenza di una ‘contattista’ che narra un’esperienza di rapporti veri e propri (seppure ancora solo a distanza) con gli extraterrestri e che aspettano solo di trovare il loro naturale sbocco in esperienze simili a quelle narrate nelle summenzionate produzioni cinematografiche.

Si tratta inoltre di messaggi a sfondo religioso, apocalittico e pure millenaristico, tesi a prepararci alla seconda venuta di Gesù Cristo, di messaggi stando ai quali il destino degli extraterrestri e il
13 Cf Es 34,29.
14 F-M. DERMINE, «Il cinema parareligioso» in GRIS, Religioni e Sette nel Mondo 30 [2005-2006] 2.
15 Cf O. WATERS, 2012 - The Shift – The Revolution in Human Consciousness, Infinite Publishing, LLC 2006.
nostro si intrecciano in un progetto unitario che apre orizzonti radicalmente nuovi nella storia della salvezza. Prende perciò consistenza l’impressione di trovarci di fronte a una forma di nuova rivelazione o di rivelazione continua, di fronte a una specie di “esoterismo cristiano”, per il quale solo pochi “iniziati” o eletti erano pienamente a conoscenza del progetto di Gesù Cristo.
Rimane perciò difficile non fare rientrare queste rivelazioni in ciò che gli esperti anglosassoni chiamano il “cultic milieu”16 tipico dei tanti culti dei dischi volanti. Con questa espressione si intende, tra le altre cose, un ambiente nel quale elementi culturalmente all’ordine del giorno ma di per sé non religiosi (extraterrestri, diete, corsi di personalità, terapie, pratiche occulte, ecc.) vengono inseriti in un contesto religioso finora dominante allo scopo di offrirne interpretazioni devianti o nuove.
Per convincerci ulteriormente, basta ricordare alcune caratteristiche generali dei culti dei dischi volanti elencati dallo specialista in materia Jean-Bruno Renard, sociologo dell’Università di Montpellier17:
«a) la trascendenza e la perfezione degli extraterrestri, esseri benevoli che vengono “dall’alto” e che sono infinitamente più perfetti degli uomini;
b) una “nuova rivelazione”, trasmessa al fondatore che viene incaricato di diffonderla nel mondo, e che talora svela il “vero” significato delle antiche scritture religiose, in particolare della Bibbia; […]
c) un catastrofismo che annuncia avvenimenti apocalittici (spesso una guerra nucleare, o un disastro causato dall’inquinamento) da cui tutti - o almeno alcuni - saranno salvati solo grazie all’intervento dei “fratelli dello spazio”;
d) un messianismo fondato sulla credenza nell’imminente manifestazione pubblica degli extraterrestri sul nostro pianeta, che deve essere preparata dall’opera di una minoranza illuminata;
e) un millenarismo, corollario del catastrofismo e del messianismo - secondo cui la venuta degli extraterrestri inaugurerà una nuova età dell’oro (l’Età dell’Acquario, il New Age...);

f) il fascino della tecnologia e della scienza, che porta i culti ufologici a definirsi raramente “chiese” e a presentare piuttosto le loro teorie in linguaggio “scientifico”;
g) gli «antecedenti mistici» - come li chiama Renard - dei fondatori e di molti adepti dei culti dei dischi volanti»18.
Come minimo, l’innesto delle rivelazioni ufologiche di Stefania Caterina viene a modificare in modo rilevante l’assetto teologico e spirituale della fede cristiana. Lo confermano le loro derivazioni dall’esotero-occultismo e gli errori teologici.
16 Cf Colin Campbell, «Cults, the Cultic Milieu, and Secularization» in A Sociological Yearbook of Religion in Britain, vol. 5 (London: SCM Press, 1972) e Michael Barkun, Religion and the Racist Right, Chapel Hill: University of North Carolina Press, 1994).
17 Les Extraterrestres. Une nouvelle croyance religieuse?, éd. Du Cerf, Paris 1988. « Religion, Science-fiction et Extraterrestres. De la littérature à la croyance », in Archives de Sciences Sociales des Religions, n°50/1, 1980, p. 143-164. « La Croyance aux extraterrestres. Approche lexicologique », in la Revue française de sociologie, no 27, 1986, p. 221-229.
18 PIER LUIGI ZOCCATELLI, Contatti dai cieli (http://members.tripod.com/~unavocegrida/Ufo.htm).

III LE RIVELAZIONI DI STEFANIA CATERINA E L’ESOTERO-OCCULTISMO

L’appartenenza delle rivelazioni di Stefania Caterina al cultic milieu viene ulteriormente attestata dal fatto che i personaggi Ashtar Sheran e sua moglie Kalna sono notoriamente legati all’ambito dell’esotero-occultismo e del New Age19. Per constatarlo, basta citare alcuni dati.
Nel libro Veritas Vincit (la verità vince) dettato nel 1959 al medium Herbert Victor Speer di Berlino tramite “scrittura telepatica” da Ashtar Sheran, anche qui «comandante in capo della flotta spaziale extraplanetaria» a nome della “Fratellanza Cosmica”, veniamo a sapere che questi nostri fratelli del pianeta Metharia del sistema solare di Alfa Centauri, autodefinitisi “santini”, hanno la missione di impedire guerre mondiali sulla Terra servendosi di astronavi gigantesche e di portare la “nuova rivelazione” di matrice teosofica: credenze esoteriche, reincarnazione e cristianesimo alquanto sincretista. L’autore extraterrestre ci comunica che «siamo stati male informati» e che la Sacra Scrittura è bugiarda in quanto sarebbero stati i “santini” a istruire Mosè e a dettargli le Tavole della Legge in una nave spaziale; la nube del monte Sinai altro non sarebbe stata che un’astronave e gli Israeliti avrebbero scambiato per Dio il «messaggero della nave spaziale». I profeti della Bibbia erano solo dei medium, mentre gli stessi “santini” sono in contatto con Cristo e hanno collaborato al miracolo di Fatima. Leggiamo pure in questo libro che «l’ateismo è una follia, ma anche la vostra religione, alterata com’è presentemente, non è accettabile per nessuna persona intelligente»20.

Di Ashtar Sheran, sappiamo che è stato evocato dai medium berlinesi del Mediale Friedenskreis, associazione fondata appunto da Herbert Victor Speer nel 1955, e dalla medium italiana Germana Grosso. Anche la contessa Roland d’Oultremont ne aveva parlato, in una conferenza tenuta dalla Società Teosofica del Belgio21, definendolo il «capo degli extraterrestri».
L’eco del contattismo americano raggiunge l’Italia negli anni ’50, fra l’altro sulle colonne della prima rivista ufologica italiana Spazio e Vita (1958-1959). Agli inizi degli anni ’60 cominciano a farsi conoscere i primi contattisti italiani, le cui vicende sono descritte con curiosità dalla stampa. Un ruolo preminente è assunto in quel decennio dal Centro (o Gruppo) Alaya di Venezia, ormai scomparso, che si distingue tra i numerosi centri che, a livello internazionale, ricevono messaggi da Ashtar Sheran o Shteran, comandante della Flotta Intergalattica.

Nel 1962, un certo Eugenio Siragusa proclama di essere stato contattato, alle pendici dell’Etna, da extraterrestri ( Esseri di luce) autodefinitisi come “messaggeri di Dio” e poi presentatisi con i loro
19 Sono migliaia i siti internet legati ad Ashtar Sheran.
20 A. SHERAN, Veritas vincit, Alaya, Venezia 1959, p. 47 (tratto dal libro di ARMANDO PAVESE, Poteri misteriosi della mente, Piemme, Casale Monferrato 2002).

21 Cf http://jacquesfortier.tripod.com/Ashtar.htm,
nomi e le loro funzioni: Asthar Sheran, comandante della flotta spaziale nel settore del sistema solare (confermato anche da altri contattisti), Woodok, capitano dell’astronave Cristal-bel, e infine Adoniesis, la sua guida personale. Il Siragusa fonda il Centro Studi di Fratellanza Cosmica (denominato anche “Nonsiamosoli”) e inizia la propria missione incentrata sulla convinzione che «gli extraterrestri dicono di essere disposti a manifestarsi pubblicamente al mondo e a concedere un aiuto scientifico e tecnologico in grado di proiettare l’umanità verso un futuro di inimmaginabile progresso spirituale e materiale»22. Nel 1988, il testimone passa a Giorgio Bongiovanni che, con il fratello Filippo, direttore della rivista Nonsiamosoli, vanta anche lui dei contatti con gli extraterrestri. Nel 1989 a Porto Sant’Elpidio (Ascoli Piceno), gli sarebbe apparsa la Madonna di Fatima, dalla quale avrebbe ricevuto le stimmate.
Nel 1980 Giorgio Dibitonto asserisce di essere stato contattato da un extraterrestre sceso da un disco volante, presso Genova, e definitosi come “l’arcangelo Raffaele”; per di più si intrattiene con una certa Kalna… Segue poi la fondazione della “Missione Cosmica – NovaConvivia” e la pubblicazione di un libro intitolato Angeli in astronave, presentato con entusiasmo da don Corrado Balducci, teologo e noto demonologo, che narra la strabiliante esperienza del contattista. Nel 1995 egli dà inizio alla rivista NovaConvivia, finalizzata alla diffusione delle rivelazioni e dei messaggi provenienti dagli extraterrestri in chiave spirituale e religiosa. Al centro delle preoccupazioni del Dibitonto sta la profezia relativa «al terzo segreto di Fatima e ai fatti che precedono il Regno dei Mille Anni...», ossia una tremenda guerra accompagnata dalla spietata lotta intrapresa dal demonio contro i figli del Padre celeste; il libro lascia intendere che saranno gli angeli in astronave mandati da Dio a salvare l’umanità: «Nessuno, proprio nessuno, sulla terra può ormai salvare il pianeta dalla rovina alla quale è stato avviato da uomini insensati»...

Degna di menzione è la C.O.O.P. C.O.S.M.O. (Cooperativa Operante Opportunità di Pace – Condivisione Olistica Simbiosi Multiplanetaria Organizzata) ; si tratta del movimento fondato dalla pistoiese Anna Federighi, che riceverebbe dal 1989 messaggi non solo di trapassati ma pure di entità cosmiche accomunate dal desiderio di aiutare gli uomini nel loro cammino evolutivo. Agli inizi del 1996, la vita della contattista conosce una svolta grazie all’intervento di Aquila Bianca, sciamano del Nuovo Messico che si proclama inviato del Comando di Ashtar Shteran (Coordinatore di tutte le Flotte Celesti), il quale rivela di avere come compito di aiutare l’uomo a risvegliare la propria coscienza in vista del nuovo millennio.

Potremmo allungare la lista con altri gruppi e personaggi contattisti, anche non italiani, ma quanto detto basta per far capire che l’esperienza di Stefania Caterina, a sua volta contattata da Ashtar Sheran, Kalna, l’arcangelo Raffaele ed altri, non nasce dal nulla. Visitando i vari siti internet con la
22 Da www.giorgiobongiovanni.it/eugeniosiragusa/index.htm.
parola-chiave “Ashtar Sheran”, si possono trovare gli stessi argomenti trattati in Oltre la grande barriera, eccezion fatta per la reincarnazione qui sostituita con la guarigione dell’albero genealogico o, meglio, la guarigione delle radici (cf p.191) spesso praticata con veri e propri dialoghi tra presunte anime purganti da una parte e P.Tomislav e sr.Stefania dall’altra.
Il clima respirato in questi siti rispecchia quasi del tutto l’orientamento della Società Teosofica, grande responsabile della diffusione dell’esotero-occultismo e della medianità, del contattismo e, soprattutto, delle dottrine e religioni orientali. E proprio al fine di cogliere meglio questo clima alquanto confuso che circonda la comunità e la fraternità Kraljice Mira e la stessa Stefania Caterina, può risultare utile menzionare la figura di Elisabetta Furlan, niente meno che responsabile delle fraternità di Roma e del Lazio negli anni dal 1996 e seguenti, vegetariana convinta, corresponsabile dell’Accademia Yoga (Associazione Culturale di studi esoterici orientali) sorta a Roma nel 1969 per iniziativa del marito Giorgio Furlan, iniziatrice del P.Tomislav alle varie tecniche di meditazione yoga. Tra le sue pubblicazioni, in maggioranza dedicate allo yoga, ne vanno citate tre, con la loro relativa presentazione. La prima è A colloquio con l’Angelo Guida (Produzioni Babaji-Yoga 1997), «di grande aiuto a chi cerca istruzioni su come percepire l’Angelo guida. Come sentirlo e contattarlo? […] Dall’esperienza del dialogo dell’autrice con il proprio Angelo dal nome Uriel»23. «Che differenza c’è tra l’Angelo Custode e l’Angelo Guida? Tutti possono percepire il proprio Angelo? A queste e tante altre domande risponde Uriel, l’Angelo Guida in contatto con l’autrice. In questo colloquio Uriel offre un Messaggio Universale a tutti»24. La seconda è A colloquio con l’Arcangelo Uriel (Produzioni Babaji-Yoga 2003): «l’Arcangelo Uriel […] spiega in questo secondo colloquio con l’autrice come entrare in contatto con il Maestro Interiore attraverso la Meditazione del Cuore»25. La terza è Le carte dell’Angelo Guida (Produzioni Babaji-Yoga), il cui titolo non ha bisogno di commenti. Va infine sottolineato, oltre al sapore dell’esotero-occultismo di queste opere, il continuo riferimento a Uriel, uno degli arcangeli non biblici citatati da Stefania Caterina.

I seguaci di quest’ultima, riferendosi a quanto detto precedentemente su Ashtar Sheran e - in modo specifico - al libro Veritas vincit, pensano di cavarsela qualificandolo come… «Micidiale depistaggio. Chiaramente l’inverso della rivelazione a Stefania Caterina! Ma a smascherarlo basta il fatto che l’autore sia un “medium” che fa occultismo, condannato da sempre dalla Chiesa perché è un esporsi direttamente all’azione di Satana. Il quale è padre della menzogna e astutamente mescola
23 www.macrolibrarsi.it/libri/__a_colloquio_con_langelo_guida.php?cid=20&sid=59.
24 www.accademiayoga.it/libri/libreria.htm.
25 www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__colloquio_arcangelo_uriel.php.
cose vere a cose false, in modo da screditare e confondere. Sconfessare la Scrittura, Mosè, i profeti biblici, tutta la teologia, negare l’esistenza dell’inferno è tipica ispirazione diabolica»26.

Ma proprio riguardo a questo depistaggio, i casi sono due: o Stefania Caterina ha scopiazzato da queste fonti esotero-occulte, credendo che nessuno si sarebbe accorto di nulla e dando prova di un’ingenuità tanto più sconcertante quanto più arcinoti sono i “suoi” personaggi; oppure la fonte alla quale attinge Stefania Caterina è di provenienza medianica, per cui lo spirito o gli spiriti che si sono manifestati attraverso i medium precedenti continuerebbero a manifestarsi ora attraverso di lei in vesti cristianizzate e misticheggianti. La protagonista non sarebbe allora che una channel (più o meno consapevole), ed è l’ipotesi che sembra la più plausibile.
Il channel (“canale”), ricordiamolo, è il termine con il quale il New Age sostituisce quello di “medium”, troppo legato allo spiritismo classico che mirava semplicemente a mettere parenti ed amici in contatto con i cari estinti. Il neo-spiritismo del New Age nutre invece una pretesa più “alta”, ossia quella di agganciare delle entità “superiori” (personaggi famosi, extraterrestri, “maestri ascesi” o ascended masters, ecc.), detentori di mezzi capaci di aiutare la nostra povera umanità a uscire dalla situazione critica in cui versa attualmente e a proiettarsi, appunto, verso una nuova era di pace e di benessere universali.

IV LE FALSITÀ TEOLOGICHE

Quasi a suggellare l’appartenenza delle rivelazioni di Stefania Caterina al cultic milieu facciamo ora riferimento agli elementi teologicamente inaccettabili frequenti in esse. Sottolineiamo en passant che tali rivelazioni trattano con una certa disinvoltura la Bibbia, inserendo elementi e nomi assenti nei testi sacri; gli arcangeli, per es., sono sette (p.58 e ss., p.79) e quelli dal nome non biblico intervengono correntemente nell’angelologia dell’esotero-occultismo e del New Age. Per di più, essi sono abusivamente resi partecipi del sacerdozio di Cristo: «Il nostro sacerdozio a favore dell’umanità, si inserisce pienamente nel sacerdozio di Gesù Cristo» (p.71).
Ma questi sono dei dettagli rispetto a due serie di errori che costituiscono la trama di fondo del libro. Una prima serie riguarda la sorte e la posizione delle anime terrestri o extraterrestri di fronte al bene e al male, dal momento del concepimento fino a dopo la morte.
Il motivo per cui le anime sono rinchiuse nel male sembra dipendere da una scelta del tutto personale: «Il punto cruciale della prova per ogni anima al momento del concepimento, è l’accettazione o meno di Gesù Cristo. […] Nel momento in cui l’anima accoglie Gesù Cristo, riceve lo Spirito Santo» (p.241). «Coloro che rifiutano Dio al momento del concepimento appartengono alle umanità più ribelli»27. «A seconda della sua scelta, l’anima si immette nella scia dei suoi
26 www.medjugorje-bz.org/vis/index.html.
27 “Stefania Caterina risponde” sul sito www.medjugorje-bz.org/vis/Stefania-contatti.html.
progenitori, determinando così la sua appartenenza a questa o a quell’umanità. È sempre l’anima che sceglie, io non creo peccatori» (il Padre celeste, p.239).

In altre parole, non sembra più esistere il peccato originale dei progenitori che, come si desume dalla Rivelazione e dal Magistero ecclesiale, coinvolge poi l’umanità tutta intera: «la morte ha raggiunto tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato» (Rm 5,12) e «Dio ha rinchiuso tutti nella disubbidienza, per usare a tutti misericordia» (Rm 11,32). Il peccato originale si tramuta dunque in un peccato attuale originario, commesso da ognuno al momento del concepimento: il peccato non è più trasmesso dai progenitori ma “scelto” da chi decide di commetterlo. E con questa scelta l’anima si trova a scegliere pure i suoi progenitori e, quindi, l’umanità (ribelle o meno) a cui si troverà ad appartenere. L’anima fedele «farà parte di una delle umanità fedeli che popolano l’universo. Le altre apparterranno a quelle umanità simili a loro, ed inizieranno il cammino di perfezione» (p.240). Oltre agli errori dottrinali, sorgono perciò dei problemi pratici a dir poco irrisolvibili o incomprensibili: come avviene la riunione dell’anima concepita all’umanità di sua scelta? Implica un continuo passaggio o trasferimento di anime appena concepite da un’umanità all’altra?!
Le altre umanità i cui progenitori non si sono ribellati vivono una specie di paradiso terrestre su altri pianeti (cf p.119). «Il nostro pianeta è bellissimo» (p.133), ecc. Tuttavia anche i defunti appartenenti alle umanità dell’universo rimaste fedeli a Dio sono in purgatorio, in quanto desiderano eliminare ogni conseguenza del peccato che li abbia eventualmente coinvolti, seppure indirettamente.
Altrove si legge che «le anime dei bambini abortiti si trovano generalmente in purgatorio, ma la loro sorte dipende molto dalla risposta che essi danno nel momento in cui vengono abortiti» (p.169). Si viene poi a sapere che le varie malattie o infermità derivano dal peccato: «S. Raffaele mi ha spiegato che l’autismo è proprio una di quelle malattie che trovano la loro causa nella chiusura iniziale dell’anima a Dio. […] Questo blocco si manifesterà nell’uomo sotto diversi aspetti, giungendo nei casi più gravi a causare patologie serie, come appunto l’autismo» (p.243). Una simile e tremenda lettura del mistero del male e della malattia, oltre a riproporre una specie di legge del karma (peso delle azioni passate sul presente) in salsa cristiana, cozza contro l’insegnamento che Gesù impartisce riguardo ai Galilei uccisi da Pilato: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Siloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo» (Lc 13,2-5).

Dopo il giudizio finale, i demoni e i dannati «non avranno più memoria di ciò che sono stati, né conoscenza di ciò che sono. Ristagneranno nel loro nulla» (p.283); un’affermazione, questa, che
ripropone la stessa ingiustizia presente nella dottrina della reincarnazione dove l’individuo non ricorda più chi era nella vita precedente e nemmeno, quindi, il motivo per cui egli subisce la pena o punizione di un ulteriore ritorno nella carne.
Su un altro versante, Dio concede all’anima dopo la morte «di poter ancora riflettere, di pentirsi e ricevere il perdono dei peccati» (p.60); anche qui ci troviamo in aperta contraddizione con la Sacra Scrittura e il magistero, secondo i quali dopo la morte «viene il giudizio» (Eb 9,27). Si dice pure che le anime defunte necessitano del battesimo: «Mi è stato detto chiaramente che nessuna anima entra in paradiso senza aver ricevuto il battesimo» (p.182). «Le anime di persone non battezzate, chiedevano il battesimo. Tutte affermavano che senza di esso non si può entrare in paradiso» (p.157; cf. pure 73). «Quando sono morta, sono finita in purgatorio perché non ero battezzata» (p.74). Addirittura «i bambini abortiti mi hanno chiesto soprattutto il battesimo» (p.170); e la stessa sorte dovrebbe toccare ai bambini “congelati” e poi eliminati (cf p.171).

Il battesimo tanto evocato qui è quello “in Spirito Santo e fuoco”, applicato sia ai vivi (terrestri ed extraterrestri) sia ai defunti; infatti, nell’ormai prossima fase dell’evangelizzazione cosmica, «sono previste le grazie più potenti, a cominciare dal battesimo in Spirito Santo e fuoco, per attirare a Dio l’intera umanità» (p.289). «Dio desidera che sia data ad ogni uomo di buona volontà la possibilità di ravvedersi e di decidersi per Gesù Cristo, senza il quale non c’è salvezza. Per questa fase sono previste le grazie più potenti, a cominciare dal battesimo in Spirito Santo e fuoco, per attirare a Dio l’intera umanità»28. Il battesimo sacramentale pare ormai eclissato, anche per motivi molto concreti e materiali: «Mi è stato detto che noi vivi siamo troppo legati al simbolismo dell’acqua, ma che il battesimo è opera dello Spirito Santo» (p.183); la rinuncia al simbolismo dell’acqua si impone, tanto più che su alcuni pianeti «è difficile trovare l’acqua come sulla Terra» (p.184)… L’amore verso questi extraterrestri è talmente forte da indurre i terrestri a mettere da parte il segno sacramentale dell’acqua istituito da Gesù Cristo stesso…

Una seconda serie di errori teologici scaturisce dall’onnipresente confusione tra la dimensione soprannaturale e quella naturale, tra la dimensione spirituale e quella fisica. Riguardo alla prima «Nel vortice trinitario è generata la grande vibrazione della vita, che è diretta emanazione dell’immenso vibrare di amore fra le tre Persone della SS.Trinità. […] Ogni creatura inizia così a vibrare secondo la frequenza che le è propria, e da qui comincia la vita» (pp.23-24). Se le cose stanno davvero così, l’emanazione si sostituisce alla creazione, per cui viene necessariamente meno la distinzione tra naturale e soprannaturale; infatti le “vibrazioni” dell’universo diventano una diretta emanazione di quelle trinitarie e ne condividono la natura, come i raggi condividono la stessa natura del sole da cui emanano.
28 www.lucidellesodo.it/pubblicazioni.html.
La confusione tra la dimensione spirituale e quella fisica deriva direttamente dalla concezione altrettanto confusa e ambigua della prima: «Fra tutte le leggi operanti nella creazione, tre sono quelle fondamentali, dalle quali dipendono tutte le altre: la legge della luce, del suono-vibrazione e del calore. Queste tre leggi sono, al contempo, fisiche e spirituali. Regolano il funzionamento del cosmo e del microcosmo che è l’uomo, composto di anima e corpo. La legge della luce discende direttamente dal Padre, la legge del suono-vibrazione dal Figlio, la legge del calore dallo Spirito Santo» (p.222). «Sappiate che in Dio non esiste divisione fra l’aspetto spirituale e quello fisico. […] Noi uomini di Alfa Centauri lo sappiamo bene e non causiamo mai fratture fra la realtà spirituale e quella fisica. Entrambe costituiscono per noi un insieme armonioso, che trae origine da Dio e fa ritorno a Dio» (p.228).
Concretamente, ciò significa che dal progresso o dal regresso spirituale scaturisce un progresso o un regresso fisico. «Quando un essere vivente è toccato dall’amore di Dio, attraverso Gesù Cristo, vibra ad una certa frequenza. Non si tratta soltanto di qualcosa di spirituale ma di una realtà fisica» (p.231). «I vostri corpi manifestano una luce che è originale in ciascuno di voi, perché è proporzionale alla vostra santità» (p.252). «La conversione opera come una vera e propria cura disintossicante per l’anima e per il corpo. Essa porta la persona ad immergersi in Dio. Senza la conversione è molto difficile combattere la morte» (p.274). «Più lo spirito dell’uomo è in armonia con Dio, più questo processo è semplice ed immediato. Ne consegue che uno spirito aperto a Dio, rende la persona sana e armoniosa su tutti i livelli» (p.247). «La salute del pianeta sul quale vivete dipende dalla qualità del vostro rapporto con Dio. Se l’umanità si convertisse a Dio, la Terra migliorerebbe fino a guarire. […] Per questo l’opera di redenzione non può riguardare solo l’uomo ma anche l’intera creazione, perché uomo e creato procedono di pari passo» (pp.106 e 107). Da queste citazioni si desume che la gratia sanans sia in grado di riportarci all’integrità originaria.

Per di più santità e malvagità acquistano pure esse uno spessore fisico e materiale: «Attorno alla vostra persona, si trova l’aura. Essa è un campo energetico che circonda il corpo umano. L’aura si sprigiona dall’anima, è la manifestazione esterna della sua potenza. […] L’aura forma uno scudo attorno alla persona, ed è in grado di intercettare e di respingere le onde del male. Non si tratta però soltanto di un fenomeno di tipo fisico. L’aura è legata a ciò che l’anima vive» (p.251). La santità diventa una barriera fisica contro il demonio per cui, nelle anime che si offrono a Dio, Satana «si scontra con la barriera, così come è costretto a scontrarsi con la Grande Barriera del Cielo, e non può oltrepassarla» (pp.254 e 256). La preghiera respinge le negatività ed è «una forza che agisce in voi» (p.273). L’angelo custode forma una barriera attorno al suo protetto. «Si tratta di una protezione reale, concreta, che crea attorno alla persona un grande campo magnetico in grado di respingere il male fisico e spirituale» (p.72).
Al contrario, il male provocato dal demonio diventa una sorta di sostanza o di essere (mentre, come si sa, è metafisicamente il contrario, ossia la privazione di un qualcosa che è dovuto a una creatura: per l’uccello, la privazione delle ali costituisce un male). «Lucifero ed i suoi angeli, in collaborazione con l’uomo peccatore e ribelle, con la loro azione hanno creato un vortice del tutto opposto a quello trinitario, il vortice di Satana […] Anche da questo vortice promana una grande vibrazione, quella della morte. Essa si oppone alla vibrazione divina della vita, e genera odio, peccato, malattia» (p.24). Il male si presenta dunque come un’entità positiva (reale) di modo che, con il progredire della santità, «il vortice satanico è destinato ad indebolirsi sempre più, fino a non trovare più posto nell’universo» (p.25); questa visione ottimistica contraddice il dato rivelato che parla del crescere attraverso i secoli del «mistero dell’iniquità» (2Ts 2,7) al quale Gesù si riferisce quando si chiede se «il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra» (Lc 18,8).

In ogni modo, se esiste un legame inscindibile tra la dimensione spirituale e quella fisica e se si prevede una regressione progressiva ma sicura del male spirituale, allora c’è da pensare che l’umanità si stia orientando verso una situazione paradisiaca di benessere e di pace universali, a un regno di Dio e a una venuta intermedia e gloriosa di Dio o di Gesù Cristo qui sulla Terra e nel nostro universo; in altri termini, non è esagerato pensare che la china naturale di Oltre la grande barriera sia millenarista.
Si parla infatti di una discesa della Gerusalemme nuova (cf p.203) e si dice che «l’integrità del popolo di Dio che è la Chiesa, non è soltanto una tappa, ma è una prerogativa essenziale, una condizione irrinunciabile affinché si instauri il regno di Dio. Parlo del regno di Dio non come di una fantasia o di qualcosa di simbolico, ma come del potere del popolo santo di Dio di governare, assieme al Creatore, tutto l’universo» (p.204). «Si arriva all’immacolatezza, che protegge dall’influsso di Satana, e alla comunione che è frutto della vita integra. L’integrità attualizza la potenza dello Spirito Santo in voi. Dio desidera che il regno dei cieli diventi una realtà» (p.206). Qualcuno potrà obiettare che questi singoli testi siano interpretabili e che si riferiscano all’avvento ultra-terreno e ultra-mondano del regno dei cieli, ma il contesto ci porta in tutt’altra direzione.

Infine, inutile dire che sia il vocabolario (vortice, vibrazione, aura, ecc.), sia la confusione tra lo spirituale e il fisico, sia il proiettarsi verso una nuova era ideale comportano delle innegabili affinità, e con la summenzionata Accademia Yoga (Associazione Culturale di studi esoterici orientali)29, e con la letteratura esotero-occultista e New Age per i quali tutto si riduce a energia o a vibrazioni, la divinità si identifica con una forma di energia vibratoria o fluidica ultra sottile, lo
29 «Om è la voce del Divino. In principio era la parola e la parola era con Dio e la parola era Dio. Om rappresenta l’immanenza, la potenza e la trascendenza del Divino, racchiuso e latente in tutte le cose esistenti nell’universo, siano esse cose grossolane o sottili, visibili o invisibili, organiche od inorganiche» (www.accademiayoga.it).
spirituale si confonde con il materiale sub-atomico e il progresso umano consiste nell’adeguarsi alla giusta frequenza vibratoria.
Per tale letteratura, le realtà materiali altro non sono che una forma più grezza della stessa energia condensatasi o solidificatasi, un po’ come un gas diventato solido: «Un’antica e importante credenza condivisa dagli uomini attraverso i secoli vuole che il corpo fisico non sia altro che il riflesso di una serie di più sottili corpi di energia al nostro interno, e che questi corpi sottili di energia riflettano la vibrazione della Sorgente Divina»30. Talvolta queste teorie vengono espresse in termini pseudo-scientifici, destinati a ricollegare la nostra realtà più o meno grossolana a quella vera, di natura sub-atomica; stando al fondatore della Meditazione Trascendentale, Maharishi Mahesh Yogi, non a caso laureato in fisica, le scoperte di questa disciplina scientifica svelano l’esistenza di uno strato di particelle sempre più sottili che a loro volta poggiano su di un campo che sta alla base di tutto l’essere, di tutta l’energia, di tutto l’agire e del pensare: «Al disotto del più sottile strato di tutto ciò che esiste nel campo relativo, vi è il campo astratto, assoluto del puro Essere, che è non-manifestato e trascendentale. […] Ogni cosa è l’espressione di quella pura esistenza, o assoluto Essere, che è il costituente essenziale di tutta la vita relativa. L’Uno eterno, l’Essere assoluto non-manifestato, manifesta se stesso in molte forme di vita e di esistenza nella creazione»31.

La stessa vita spirituale viene spiegata nell’esotero-occultismo e nel New Age in termini fisici e energetici: «Le tue preghiere mi mandano scosse di energia e mi aiutano a comunicare con te»32.
Quindi, tra le due realtà, divina e materiale, come pure tra l’ambito spirituale e quello fisico, non esiste nessuna differenza o distinzione qualitativa, di natura; siamo in presenza di un vero e proprio continuum, di cui il concetto di “fluido” universale teorizzato da Allan Kardec costituiva una significativa esemplificazione. In tale prospettiva, le creature non sono altro che prolungamenti o emanazioni della divinità di cui condividono naturalmente l’essenza.

Tocchiamo dunque con mano l’assenza di un’autentica mentalità metafisica protesa alla ricerca della natura delle diverse realtà esistenti33, per cui vengono ritenute valide le sole differenze quantitative a scapito delle differenze qualitative (di natura): «Numerose fonti medianiche parlano di questa gerarchia di tassi vibratori crescenti all’interno di un’unica sostanza universale»34. Il New
30 S. MACLAINE., Going within: a guide for inner transformation, Bantam books, New York 1991, p.111.
31 MAHARISHI MAHESH YOGI, La scienza dell’essere e l’arte di vivere, ed.Astrolabio, Roma, 1970, p.211.
32 M. FERGUSON, The Aquarian Conspiracy, Personal and social transformation in the 1980s, J.P. Tarcher, Inc. 1980, p.209. La preghiera per i defunti è assimilata ad un bagno energetico: «Le energie positive (espresse anche con la preghiera) indirizzate ad un’Entità in stato di “sonno” o di difficoltà, hanno sempre dato grossi risultati, soprattutto se è un gruppo di persone ad agire in completa sintonia, all’unisono. Il Gruppo di Ancona ha potuto verificare più volte il beneficio di queste concentrazioni, realizzate anche visualizzando la persona, o l’Entità da aiutare […]: la positività del pensiero ha agito come un raggio laser, anche sul piano fisico» (GRUPPO DI ANCONA, Storie di vita e d’infinito. Al di là della morte, prefazione di P. GIOVETTI, Hermes, Roma 1995, p.191).
33 «L’occultismo è il segno della regressione della coscienza che ha perduto la forza di pensare il mistero e contemporaneamente di accettare la realtà oggettiva» (C. GATTO TROCCHI., La magia? Un rito molto “razionale”, in Avvenire del 24 novembre 1996, p.22).
34 J. KLIMO, Channeling. Investigation on Receiving Information from Paranormal Sources, Jeremy Tarcher, Los Angeles, 1987, p.264.
Age non è in grado di capire che il fisico ultra sottile rimarrà sempre nell’ambito fisico e che la materia, seppure la più assottigliata e rarefatta, non diventerà mai spirituale.
E, a nostro avviso, lo stesso discorso va applicato alle rivelazioni di Stefania Caterina.

V LA COMUNITÀ, IL P.TOMISLAV VLASIĆ E STEFANIA CATERINA

Il cammino di Stefania Caterina si intreccia in maniera praticamente inscindibile con quello del P.Tomislav, dal quale è stata seguita, e con quello della comunità-fraternità da lui fondata. «Nel 1997-98, le esperienze diventano forti; il 14 febbraio 1998, con l’offerta della sua vita in sacrificio a Gesù per mezzo di Maria, si è aperto tutto. […] Sr.Stefania è stata vagliata dalla comunità, osservata e promossa così che la comunità l’ha scelta come responsabile generale per le sorelle e vice-responsabile di tutta la comunità, della famiglia spirituale» (registrazione).
La sorte e il compimento del messaggio della veggente esprimono l’impegno spirituale di tutta la comunità-fraternità: «Sr. Stefania è cresciuta in questa dimensione grazie alla comunità e al fatto che avete offerto la vostra vita. Tutto ciò che Dio dona, lo dona a favore di tutti. Tutto ciò che si sviluppa si sviluppa all’interno di una famiglia spirituale; tutto lo sviluppo dipende molto dalla risposta della famiglia spirituale, di ciascuno di noi. Ciò che avviene in uno è frutto della comunione di tutti e non è cosa personale. […] Queste rivelazioni private sono state progressive, dipendenti dall’offerta della nostra vita. Dio dà le grazie per queste elevazioni» (registrazione).

L’offerta dello stesso P.Tomislav sembra rivestire un’importanza del tutto singolare: «Io da sacerdote, ho seguito e ho offerto la vita, perché tutto ciò che passa attraverso di lei possa essere protetto da un sacerdote che sacrifica tutto e perché lei stessa sia immersa nella luce di Dio. Naturalmente io offro la mia vita per ciascuno di voi; ma ho seguito lei da vicino per questo compito grande» (registrazione).

Con queste premesse, è impensabile che il messaggio di Stefania Caterina possa essere accantonato dai protagonisti di questa vicenda e dai loro seguaci, anche dopo i provvedimenti drastici adottati nel 2005 dall’arcivescovo di Chieti-Vasto mons. Bruno Forte: richiesta al fondatore di rinunciare alla guida della comunità e di trasferirsi altrove (nei primi mesi del 2007), esonero in perpetuo della veggente da qualsiasi incarico all’interno della comunità e rigetto delle rivelazioni, dichiarate non conformi alla dottrina della fede cattolica; nel febbraio del 2007, la Caterina è sollecitata a ritirarsi dalla comunità. Tali provvedimenti non impediscono appunto al P.Tomislav di ribadire durante il succitato incontro del 2007: «Nell’anno giubilare la Madonna ha detto di essere venuta a Medjugorje proprio per portare questo programma di ricapitolazione di tutto l’universo in Gesù Cristo, e che è arrivato il momento di comunicarlo e di entrare in questo programma. Io vedo questa tappa nuova di questa famiglia spirituale, una missione qua. Questo programma passa attraverso
coloro che offrono la vita in sacrificio a Cristo attraverso il cuore immacolato di Maria. La ricapitolazione passerà così» (registrazione). La stessa veggente ritiene che «da Medjugorje è iniziata la fase finale del grande piano divino per riportare a Cristo l’umanità. Maria SS mi ha inoltre detto che le esperienze da me vissute si legano particolarmente a Medjugorje» (p.45)35.
Riferendosi alla situazione venutasi a creare con gli stessi messaggi e dopo il 2005, il fondatore non si scompone affatto: «è uno spazio nuovo e enorme che si apre davanti a noi. Così lo fu per Israele che doveva raggiungere dall’Egitto la Terra promessa. Qui si tratta di un esodo cosmico, della creatura nuova nei cieli nuovi e nella terra nuova» (registrazione). Al di là dell’ambiguità della formulazione, viene lasciato intendere ai membri della comunità-fraternità che questa situazione costituisce un’occasione ideale per compiere un salto di qualità, proiettando la loro spiritualità di anime offerte verso uno scopo ancora più concreto e trasformandoli in altrettanti “eletti” scelti per partecipare in prima linea al compimento di una missione cosmica e nobilissima. Lo stesso P.Tomislav dichiara: «Io mi ritiro in ubbidienza, mi fa molto bene ritirarmi, pregare e stare in pace e in armonia» (registrazione); la dolorosa uscita del fondatore e della veggente e la loro sofferenza offerta sono colte come un dono e un segno di autenticità che porterà la stessa Chiesa a cogliere finalmente il carattere soprannaturale dei messaggi.

Siamo quindi in grado di constatare che le rivelazioni di Stefania Caterina portano a una radicalizzazione o a una esasperazione delle motivazioni della comunità-fraternità nella direzione di una fede sempre più basata sullo straordinario (apparizioni, visioni, locuzioni, ecc.) e sull’attesa di avvenimenti non meno straordinari: extraterrestri dotati di mezzi potentissimi da incontrare e da affiancare nel rinnovare la faccia della terra e nell’evangelizzare il cosmo.

L’insieme della vicenda, inutile dirlo, favorisce perciò un atteggiamento di de-responsabilizzazione e di fuga dalla realtà, inducendo a sentirsi esonerati dalle fatiche della conversione e da un serio impegno umano e spirituale; si dimentica troppo facilmente che il presunto e sospirato incontro con gli extraterrestri non sarebbe in grado di provocare di per sé una svolta nella vita concreta, personale e sociale, e genererebbe solo confusione. Che senso ha, infatti, il parlare di unione e di unità interplanetaria, dimenticando le divisioni e i conflitti del nostro pianeta di fronte ai quali rimane impotente la tecnologia più avanzata?
In questa prospettiva, si capisce che la consegna del silenzio adottata a livello “ufficiale” dalla comunità-fraternità relativamente ai messaggi non va affatto scambiata con un ripudio. Anzi! Ciò

35 Sull’Eco di Maria di luglio-agosto 2008, in un articolo intitolato “L’annuncio di San Paolo nella luce di Maria”, Giuseppe Ferraro, autore della prefazione del libro di Stefania Caterina, membro della fraternità nonché facoltoso benefattore della Comunità Kraljice Mira, ribadisce questa perfetta concordanza «tra lo sfolgorante annuncio profetico dell’Apostolo [Paolo] ed il livello profondo del messaggio della Regina della Pace, che illumina di luce nuova “la vera ragione della sua venuta” (mess. 25.06.91). […] Infatti, la presenza di Maria a Medjugorje si inscrive indubbiamente in una tonalità chiaramente apocalittica, proiettata nell’orizzonte della seconda venuta di Cristo e del finale compimento dell’opera di salvezza. […] Lei, infatti, è inviata a rigenerare le membra del Corpo Mistico del Figlio, per preparare la Chiesa della terra alla grande missione. […] che attraverso di Lei si compia la definitiva “ricapitolazione in Cristo di tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra” (Ef 1,10). […] È questo un sigillo dei nuovi cieli e della terra nuova che Maria annunzia».
non è proprio possibile in quanto implicherebbe ipso facto il ripudio del messaggio di Medjugorje dai quali essi vengono fatti scaturire e priverebbe di qualsiasi fondamento la regola stessa della comunità Kraljice Mira che si ispira direttamente alla vita di offerta, di immacolatezza, di integrità, ecc. vissuta su Alfa Centauri. Qui, stando a quanto rivela Kalna, «uomo e donna non sono in conflitto fra loro; vivono nell’armonia della legge di Dio» (p.135), prendono insieme le decisioni e, come già detto, anche i sacerdoti hanno una sposa; da ciò deriva che la responsabilità di ogni comunità venga affidata a un “padre” e a una “madre” e che sempre il P.Tomislav sia stato affiancato a una donna, come Francesco a Chiara: prima con la tedesca Agnes Heupel e, in seguito, con Stefania Caterina.
Due fatti vengono inoltre a smentire la tesi del suddetto ripudio: il primo è la massiccia diffusione e distribuzione ad opera della medesima comunità-fraternità del libro di Caterina ai sacerdoti e ai laici, soprattutto quelli legati a gruppi di preghiera e al Rinnovamento nello Spirito.

Il secondo è l’emarginazione e l’esclusione dei membri che hanno provato a fare chiarezza e che non si ‘offrono’ a favore di questo progetto interplanetario. Ma oltre alle premesse psicologiche e spirituali appena accennate, molti elementi rendono difficile l’abbandono della comunità, il reinserimento in qualche altra forma di vita consacrata o il ritorno allo stato laicale: ci sono gli anni di condizionamento mentale e spirituale incentrati sulla figura di un fondatore e di una veggente apparentemente ricolmi di doni carismatici e sulla speranza abilmente coltivata di poterli un giorno condividere; c’è il deserto spirituale e la solitudine ovunque diffusi, e che contrastano con l’impressione di vitalità offerta dalle vocazioni della comunità e delle fraternità nonché dalla presenza dei non pochi sacerdoti, secolari e religiosi che le frequentano. E, last but not least, c’è la copertura rassicurante dell’Ordine dei Frati Minori che consente ai consacrati di vestire da religiosi francescani, di vivere in conventi francescani e di inserirsi attivamente nelle diocesi. Nella diocesi di Camerino a Colfano (MC) e sempre in un convento dei Frati Minori, la casa per i novizi si è riempita, nonostante e dopo l’allontanamento di P. Vlasić e di Stefania Caterina; la sua guida è stata affidata a fra Sergio e a suor Stefania Consoli che dirige anche L’Eco di Maria (ex-Eco di Medjugorje), dove troviamo le meditazioni del fondatore e della veggente insieme alla parola del Papa e del magistero. Grazie alle donazioni di vari benefattori un’altra casa con il nome di “fortezza dell’Immacolata” si trova a Ghedi (BS), attualmente ferma per mancanza di permessi edilizi, mentre è stata costruita a Medjugorje la casa madre, la cui architettura rispecchia un percorso “iniziatico” proveniente dalle rivelazioni di Stefania Caterina; secondo alcuni, questa potrebbe essere il “segno” promesso dalla Madonna ai veggenti (altri pensano invece alla tanto agognata manifestazione degli extraterrestri).
Al termine di questa indagine, risulta superflua la consueta conclusione, essendo ormai chiare l’ambiguità e la gravità di una situazione nei confronti della quale non mancheranno di prendere posizione coloro che, all’interno della Chiesa, esercitano un ruolo di discernimento e di autorità.

A questo link tutto il documento in formato PDF:

http://www.radiomaria.it/documenti/dwnl.php?id=1222


Postato Martedi 23 Settembre 2008 - 21:28 (letto 1760 volte)
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